Le cose importanti

Non voglio entrare nel merito della polemica “film di Bellocchio sì, film di Bellocchio no”.
Anche perché credo che la parola definitiva sia stata detta da chi ha pronunciato la frase: “sono contro la tua idea, che è differente da quella che ho io, ma sarei pronto a dare la vita affinchè tu,la tua idea, possa esprimerla liberamente”.
Non posso però esimermi, visto il ruolo che ricopro, dal dare un modesto, anche se non richiesto parere sull’intervento del Presidente Tondo. Non richiesto perché il Fondo regionale per l’audiovisivo è cosa diversa dalla Film Commission, e non è stato coinvolto nelle decisioni della Giunta.
E’ vero: “in questo momento ci sono cose più importanti che finanziare film”.
Tutti abbiamo la consapevolezza di quanto grave sia la situazione economica e sociale, non solo nella nostra regione, ma ancor di più nell’Italia intera. Anzi, sono convinto che sempre, in ogni momento della nostra storia, ci siano state cose più importanti che finanziare film (o, in tempi diversi, finanziare altri tipi di produzione culturale).
Ma sono ancor più convinto che il superamento delle difficoltà economiche e sociali, nella storia e in questo momento, sia strettamente legato alla capacità di investire nella produzione culturale. Anche nel finanziare film, quindi.
Ai più giovani, ma anche a quelli che c’erano, vorrei ricordare che la rinascita del nostro paese, nel secondo dopoguerra, è stata accompagnata (io credo aiutata) da film che hanno fatto la storia del cinema. Film che raramente rappresentavano le idee di chi governava (molto più spesso le contrastavano). Ma, nonostante questo, godevano di finanziamenti pubblici.
Perché l’immagine che quei film davano dell’Italia (che viveva una condizione certamente molto più miserabile di oggi, e che aveva tantissime cose più importanti da finanziare), era di un paese pieno di persone creative, di qualità, capaci di realizzare prodotti (filmici) di successo, competitivi a livello mondiale. E che perciò era credibile, affidabile, anche quando proponeva prodotti (industriali) diversi.
Mi auguro che le ristrettezze del momento, le urgenze quotidiane che la politica deve affrontare, non rendano miopi coloro che hanno invece il compito di guardare lontano, difendendo, o magari potenziando, il ruolo che il FVG è riuscito a conquistarsi nel mondo della produzione cinematografica e audiovisiva.

Paolo Vidali
Direttore Fondo per l’Audiovisivo del FVG

News del 21 Maggio 2012
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