Stucky, coprodotta da Rai Fiction, Rosamont e Rai Com e sostenuta dal Fondo per l’Audiovisivo del FVG, si compone di 6 episodi, ognuno della durata di 60 minuti circa. Rai 2 ne manda in onda uno a settimana, ogni mercoledì in prima serata alle 21,20 e in contemporanea streaming su RaiPlay. Il finale di stagione è previsto il 4 dicembre. Il primo episodio è in streaming, in anteprima, su RaiPlay dal 28 ottobre. Anche tutti gli altri episodi saranno disponibili in streaming, in contemporanea alla messa in onda televisiva e on demand.
Ispirata ai romanzi di Fulvio Ervas la nuova serie per la regia di Valerio Attanasio vede tra gli intepreti Giuseppe Battiston e Barbara Bobulova. L’ispettore Stucky è un investigatore sui generis. Apparentemente distaccato e solitario, odia la tecnologia e non ha nemmeno la patente. Organizza le sue indagini in modo inusuale, disponendo i suoi appunti come pezzi di un puzzle che compone con intuizioni uniche. Preferisce risolvere i casi mentre passeggia o seduto all’osteria con un buon bicchiere di vino e un sigaro. Sebbene non sia un uomo d’azione, la sua profonda curiosità e la capacità di cogliere l’essenza delle persone lo rendono un investigatore fuori dal comune.
«Stucky non è un uomo d’azione, non mena, non ha il porto d’armi. Non è solo, ma è solitario. È uno che odia le chiacchiere inutili e i social, proprio come me. Di lui si sa pochissimo, al contrario dei protagonisti delle altre fiction. Questo aspetto lo trovo interessante, è ciò che ci fa apprezzare le persone che incontriamo, il mistero che le avvolge, sennò se fossimo tutti risolti sai che noia. Io sono di Udine, ma a Treviso mi sono trovato benissimo. È una città che esprime benessere, ma fuori dalle vie del centro si percepisce malessere, come in tutte le città. Mi sembra molto interessante il contrasto tra l’eleganza della città e i crimini su cui si indaga».